La Rivoluzione francese ha avuto un impatto decisivo sulla mentalità collettiva nei confronti delle pratiche religiose, innescando un processo di “secolarizzazione” che ha aperto la strada a una progressiva sacralizzazione dell’arte. Molti artisti si sono allontanati dalla religione istituzionale e dai dogmi della fede cristiana per esplorare orizzonti di spiritualità legati alle componenti mistiche dell’esperienza religiosa; e mentre ai compositori venivano attribuite qualità divine, gli ascoltatori cominciarono a considerare la musica come un oggetto di venerazione e contemplazione spirituale. Ai primi dell’Ottocento, affermazioni come «La musica può esprimere qualunque livello di spiritualità» (Schlegel), «La musica è certamente il sommo mistero della fede, la mistica, la religione completamente rivelata» (Wackenroder) e «L’unico oggetto della musica è l’infinito» (E.T.A. Hoffmann) favorirono la diffusione della categoria estetica di Kunstreligion, in base alla quale si attribuisce alla musica – strumentale o vocale, liturgica o profana – la capacità di innalzarsi all’intuizione dell’infinito e dell’assoluto, ovvero di quegli stessi elementi che costituiscono la sostanza della religione medesima.
Sabato 23 ottobre, alle ore 11:00, in Aula I della Facoltà di Lettere e Filosofia avrà luogo la Commemorazione del Collega prof. Antonio Rostagno prematuramente scomparso nei giorni scorsi. Parleranno colleghi ed allievi e vi sarà un momento musicale a cura di MuSa – Musica Sapienza.
Gentili Colleghe e Colleghi,
il consiglio direttivo dell’Aduim comunica con grande dolore la prematura scomparsa di Antonio Rostagno, stimatissimo collega e socio attivo da molti anni della nostra associazione. Ne ricorda la prestigiosa carriera di studioso in diversi ambiti della musicologia e il grande impegno didattico nell’Università di Roma “la Sapienza” presso la quale ha contribuito a formare generazioni di studenti e di studiosi, le doti di grande umanità, generosità e la sua inesausta curiosità intellettuale.
Nel dibattito pubblico degli ultimi decenni le analogie con la Shoah sono diventate ricorrenti. È un processo non nuovo (basti pensare all’incubo dell’“olocausto nucleare”), ma che col tempo si è allargato. In gran parte, questi accostamenti hanno riguardato genocidi, o eventi analizzati anche attraverso tale categoria, tanto che nell’ambito anglofono, dal 1945 ad oggi, i due lemmi (genocide e holocaust) si sono diffusi lungo strade interconnesse (Gordon e Perra 2016). È accaduto sul piano scientifico, come in quello pubblico, dove massacri quali quelli perpetrati nella penisola balcanica, in Tibet, in Cambogia, in Ruanda, in Congo, hanno fatto numerosi riferimenti alla Shoah, a loro volta alimentando il confronto sull’unicità di quest’ultima nella storia umana.
Per ricordare Fiamma Nicolodi
Il cielo non era più sereno da tempo, ma pur sempre di un fulmine si è trattato. Nella notte tra il 22 e il 23 agosto, a 73 anni, Fiamma Nicolodi ci ha lasciato. Senza retorica, si è spento un faro per la musicologia e per il mondo della cultura tutto.
Il progetto Bellini@Verdi1801/2021 è organizzato da Fondazione Bellini-Centro Studi Belliniani e dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, col sostegno delle Università di Catania e Ferrara e in collaborazione coi Festival 2021 dedicati ai due musicisti.
Si segnala il convegno “Perspectives on Sylvano Bussotti”, della Justus-Liebig-Universität Gießen, Institut für Musikwissenschaft und Musikpädagogik e con il patricinio dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, che si svolgerà online, via zoom, nei giorni 29 settembre e 1 ottobre del 2021.
Per il programma aggiornato e maggiori dettagli si rimanda al sito ufficiale dell’iniziativa.