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Commissioni

Il lavoro dell’ADUIM si articola in commissioni dedicate agli interessi e attività principali dell’associazione.

Stati generali della musicologia italiana (Roma, Sala Koch-Palazzo Madama, 14 novembre 2019)

Manifesto della musicologia italiana

La Musicologia costituisce un campo disciplinare assai ampio e differenziato, la cui assidua coltivazione è in vario modo e in varia misura indispensabile alla buona fisiologia della vita musicale e culturale di un Paese dalla ricca tradizione musicale come l’Italia. Istituzionalmente, la ricerca musicologica è affidata sia all’Università sia agli Istituti dell’Alta formazione artistica e musicale (AFAM), ma viene alimentata anche da fondazioni, istituti ed associazioni scientifiche di varia finalità e natura. Nella presente mozione il termine ‘Musicologia’ viene utilizzato in un’accezione onnicomprensiva: nella tassonomia dei settori scientifico-disciplinari in vigore nell’Università italiana esso si estende infatti dalla Musicologia e Storia della musica (L-ART/07) all’Etnomusicologia (L-ART/08), mentre nei settori artistico-disciplinari in vigore negli Istituti dell’AFAM esso si distribuisce in Bibliografia e biblioteconomia musicale (CODM/01), Etnomusicologia (CODM/02), Musicologia sistematica (CODM/03), Storia della musica (CODM/04) e Storia della musica elettroacustica (CODM/05).

 

La ricerca musicologica è indispensabile in particolare ai fini:

  • dell’esercizio delle attività musicali (concerti, teatri, associazioni musicali, ecc.);

  • della diffusione della cultura musicale presso la cittadinanza (editoria, saggistica, critica musi-cale, media,…);

  • della formazione dei musicisti;

  • della formazione degli insegnanti di discipline musicali, nonché della formazione degli insegnanti di scuola primaria;

  • della formazione del pubblico;

  • della conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e demoetnoantropologico, sia materiale sia immateriale.

Insegnamenti musicologici

– Si auspica dal Parlamento che il progetto di legge n. 1553 “Delega al Governo per l’introduzione della Storia della musica nella scuola secondaria di secondo grado” venga quanto prima incardinato e inizi l’iter parlamentare.

– Si auspica dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del MIUR una sempre maggiore armonizzazione della normativa relativa alla formazione degli insegnanti, che nei futuri docenti valorizzi in maniera equilibrata le competenze musicali intese tanto in senso culturale quanto in senso tecnico, anche in considerazione del fatto che, secondo quanto prescrive la declaratoria di L-ART/07, la Musicologia e Storia della musica abbraccia anche la Pedagogia e Didattica della musica; si auspica inoltre l’attuazione di quanto prescritto dai commi 106 e 107 della legge 228/2012, con particolare riguardo alla formazione degli insegnanti di discipline musicali nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché degli insegnanti di scuola primaria.

 

Ricerca musicologica

– Si auspica dal Dipartimento per la Formazione superiore, Istruzione universitaria del MIUR il pieno riconoscimento della necessaria specificità disciplinare della formazione dottorale in campo musicologico: l’attuale condizione di multidisciplinarità coatta delle discipline musicologiche, costrette in generici dottorati di discipline umanistiche che abbracciano disparati campi disciplinari, mortifica la formazione dell’élite scientifica tra i nostri aspiranti musicologi.

– Si auspica dal Dipartimento per la Formazione superiore del MIUR, AFAM, la sollecita attivazione del terzo livello di formazione, premessa necessaria a qualsiasi collaborazione effettiva con l’Università, e ciò nel quadro di un sollecito completamento dell’iter regolamentare della legge 508/1999, in particolare per quanto previsto nell’art. 2 a proposito della valutazione e della garanzia della qualità; si chiede altresì la sollecita ricostituzione del CNAM, disciolto dal 2013.

– Si chiede al Dipartimento per la Formazione superiore, Coordinamento, promozione e valoriz- zazione della Ricerca del MIUR che, al fine di assicurare l’equilibrata fisiologia delle discipline storico-filologiche, pedagogiche e demoetnoantropologiche, Musicologia inclusa, nei prossimi grandi programmi nazionali di ricerca (PRIN; FAR; ecc.) venga stabilita una riserva percentuale di finanziamenti destinati a progetti che, per la loro specifica struttura epistemologica e operativa, non si lasciano ricondurre sic et simpliciter alla fattispecie della cosiddetta “innovazione digitale”: una fattispecie che esaudisce bensì talune funzioni scientifiche vitali anche in tali discipline, ma che ne mortifica altre, assolutamente imprescindibili, di natura intrinsecamente ‘analogica’ e fondamentalmente individuale (p.es. edizioni critiche, investigazioni archivistiche, ricerche etnomusicologiche sul campo, ecc.).

– Si auspica l’istituzione di un fondo pluriennale che, sull’esempio della Deutsche Forschungs- gemeinschaft e del CNRS francese, assicuri un congruo sostegno finanziario alle edizioni critiche di compositori italiani (partiture; carteggi; documenti).

– Si auspica che la Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali del MiBACT potenzi, nell’ammontare e nella durata pluriennale, i finanziamenti che da molti anni vengono irregolarmente e saltuariamente erogati a pro delle edizioni nazionali di carattere musicale come di singole iniziative editoriali di natura storico-critica ed erudita, edizioni critiche incluse.

– Si auspica dalla Direzione generale Spettacolo del MiBACT il pieno riconoscimento della funzione vitale svolta dalla Musicologia (attraverso la ricerca e la divulgazione di qualità) sia nel rinnovo e nella qualificazione del repertorio concertistico e teatrale, sia nella formazione del pubblico musicale.

Beni musicali

– Si auspica dal Parlamento il riconoscimento legislativo del concetto di ‘bene musicale’ nella normativa relativa alla tutela e valorizzazione dei Beni culturali, e il conseguente riconoscimento del profilo di funzionario addetto alla tutela dei Beni musicali, prefigurato nel decreto interministeriale MIUR/MiBACT del 31 gennaio 2006 (“Riassetto delle Scuole di specializzazione nel settore della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale”) con cui è stata istituita la Scuola di specializzazione in Beni musicali, rimasta finora priva di sbocchi professionali in seno al Ministero medesimo.

– Si auspica la creazione di un Ufficio speciale per la musicologia e i beni musicali che, nelle more del riconoscimento del concetto di ‘Bene musicale’ (vedi il punto precedente), indirizzi e certifichi le ‘buone pratiche’ relative alla tutela e valorizzazione dei Beni musicali nelle diverse articolazioni direttoriali del MiBACT medesimo.

– Si auspica dal Dipartimento per la Formazione superiore del MIUR, AFAM, il riconoscimento delle biblioteche delle istituzioni AFAM come ‘infrastrutture della ricerca’, al pari delle biblioteche universitarie.

Roma, 14 novembre 2019

Associazione fra Docenti Universitari Italiani di Musica (ADUIM) Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica (ConfDir) Fondazione Istituto Italiano per la Storia della musica (IISM)
Gruppo per l’educazione musicale del «Saggiatore musicale» (SagGEM) International Association of Music Libraries – Italia (IAML-Italia) Istituto Italiano di Bibliografia Musicale (Ibimus)
«Il Saggiatore musicale»
Società Italiana di Musicologia (SIdM)