L’ADUIM – Associazione fra docenti italiani di musica, si è costituita alla fine del 1993 allo scopo, come recita lo Statuto, «di promuovere lo sviluppo delle discipline musicali nell’ambito dell’Università italiana in rapporto alle esigenze della collettività». Ciò era altresì richiesto dalla importante crescita della musicologia in ambito universitario, a seguito dei concorsi e del reclutamento degli anni Settanta e Ottanta, e dalla conseguente necessità della giovane disciplina di attrezzarsi per fronteggiare le numerose questioni derivanti da questo rapido processo di crescita. Innanzitutto, in seno ai singoli atenei, ma anche nella costruzione di un rapporto con altre aree disciplinari dell’ambito umanistico, in una costante interlocuzione con le strategie ministeriali.
Primo presidente ne è stato Roberto Leydi (1993-1996), seguito da Lorenzo Bianconi (1996-1999), Fabrizio Della Seta (1999-2005). Virgilio Bernardoni (2005-2011), Franco Piperno (2011-2017) e Giovanni Giuriati (2017-). Nella formulazione iniziale dello statuto, revisionato una prima volta nel 2002, l’associazione era riservata ai soli docenti di ruolo (professori e ricercatori) dei settori scientifico-disciplinari L-ART/07, Musicologia e storia della musica, e L-ART/08, Etnomusicologia. Nella ulteriore revisione del 2016 l’Associazione ha tenuto conto della nuova realtà della docenza universitaria disegnata dalla legge 240/2010 (“legge Gelmini”), ammettendo all’associazione le nuove figure dei ricercatori a tempo determinato, limitatamente al periodo di effettivo servizio
Nel corso del suo primo ventennio di vita l’Associazione ha affrontato problemi di natura diversa, la cui agenda è stata imposta dai rapidi cambiamenti ai quali il sistema dell’istruzione superiore è stato sottoposto nello stesso periodo, interloquendo con gli organismi politici (governo, parlamento, commissioni parlamentari, ministero) e con gli organi e associazioni che a vario si sono occupati e si occupano della gestione del sistema universitario e AFAM (CUN, ANVUR, CRUI). Importante è stato anche il rapporto, sempre più stretto in anni recenti, con le altre consulte appartenenti all’area 10 e particolarmente con quelle delle discipline che afferiscono allo stesso settore concorsuale, la CUT (Consulta Universitaria del Teatro) e la CUC (Consulta universitaria del cinema).
Le azioni più importanti più importanti compiute nei primi quindici anni hanno riguardato due argomenti principali. In primo luogo il contributo alla definizione dei settori scientifico-disciplinari (d.m. 23/12/1999) e delle relative declaratorie (d.m. 4/10/2000); l’ADUIM ha ritenuto di dovere scoraggiare una eccessiva frammentazione del settore, favorendone l’aggregazione in due grandi contenitori, quello della musicologia storico-sistematica e quello dell’etnomusicologia, che comprende anche gli studi di musiche popolari contemporanee. In secondo luogo, il contributo alla discussione sulla riforma dell’istruzione artistica (legge 509/1999), al fine di promuovere una costruttiva collaborazione tra gli insegnamenti musicologici del settore universitario e quelli impartiti nel neocostituito settore dell’Alta formazione artistica e musicale, nel rispetto delle rispettive specificità e tradizioni; nonostante la buona volontà di molti operatori delle due parti, la realizzazione dell’intento si è scontrata negli anni successivi contro le molte difficoltà create da una normativa che non favorisce la collaborazione.
Dopo il 2010 i problemi più importanti sono stati quelli relativi all’applicazione delle nuove norme sul reclutamento della docenza universitaria e quelli connessi alla valutazione della ricerca e della produttività scientifica. Decisiva si è rivelata la partecipazione alle discussioni coi rappresentanti dell’Area 10 all’interno del CUN e il rapporto sempre cordialmente costruttivo con CUT e CUC. I risultati più importanti di questa attività sono stati il riconoscimento trasversale, all’interno di gran parte dell’Area, delle riviste di classe A e l’ottenimento di valori-soglia differenziati per settore scientifico-disciplinare all’interno del settore concorsuale 10/C1.
Fra le altre iniziative dell’ADUIM vanno menzionati il monitoraggio dell’attività di riordino delle classi di concorso per la scuola secondaria di II grado che ha portato, nel 2015, alla reintroduzione della Classe di Storia della Musica (A 53), distinta da quella di Teoria, analisi, composizione con la quale nel 2010 era stata accorpata, e la pressione sul Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con numerose istanze, per la definizione del profilo di funzionario per i Beni musicali, che preveda tra i requisiti di accesso il possesso del titolo di diploma della Scuola di Specializzazione in Beni Musicali o di Dottore di ricerca in discipline musicologiche.