«Il saggio è anzitutto il genere letterario del pensiero critico e antidogmatico: ha perciò esercitato una funzione essenziale nello sviluppo della cultura occidentale. Dietro la sua forma si può leggere la crescita storica dell’individuo moderno, ma anche della pubblica discussione e della ragione critica applicata a temi di interesse collettivo». Così scrive Alfonso Berardine
lli, uno degli studiosi italiani più autorevoli del genere saggio. Precisa, dopo qualche anno, Remo Ceserani che il saggio «può essere considerato la forma concreta in cui si realizza in modo esplicito e plastico l’incontro tra le discipline», essendo «la forma interdisciplinare per eccellenza». L’obiettivo del n. 16-17 di «Poli-femo» è quello di studiare proprio la plasticità
stilistica del genere saggio e di analizzare in particolare le caratteristiche della saggistica critica sulle arti: quali invenzioni, quali strutture, quali figure retoriche, quali riferimenti intertestuali, quali strategie comunicative vengono scelte da chi riflette sulle arti.
In quanto evento performativo, il teatro nasce come esperienza multimediale, in cui le diverse componenti verbali, visive, uditive e coreutiche acuiscono la percezione polisensoriale dello spettatore e lo rendono fruitore di una molteplicità di linguaggi che si intrecciano tra loro, contaminando e ampliando campi semantici di diversa natura. In particolare, l’elemento sonoro risulta imprescindibile dall’azione scenica in quanto tale: sia esso presente o del tutto assente, articolato in partiture musicali o declinato in rumori o performance vocali, è in grado di suscitare emozioni e reazioni emotive per via alogica e intuitiva.
Rispetto al rapporto dialettico tra sezioni corali e scene recitate del teatro greco antico, in cui il drammaturgo era al tempo stesso compositore, maestro del coro e molto spesso attore, nello sviluppo del teatro musicale delle epoche successive, come il Singspiel tedesco, il melodramma o l’opera lirica, viene meno la co-autorialità tra l’aspetto testuale e quello sonoro-musicale. Solo a partire dalla nascita dei Performative Studies è stata riportata al centro della critica teatrale la totalità materiale dell’evento scenico, vissuto come esperienza corporea, spaziale e sonora tra artista e fruitore. Nel teatro contemporaneo la componente musicale acquista sempre più rilievo, servendosi anche delle declinazioni più articolate dell’elemento sonoro: rumori, lamenti, suoni quotidiani registrati dal vivo che, anche grazie all’introduzione delle nuove tecnologie elettroniche e digitali, acquistano sempre più il ruolo di componente materiale e spaziale sulla scena. Lo stesso silenzio è utilizzato come elemento sonoro, così come le pause in una partitura.
Sulla scia di queste suggestioni, ci si propone di analizzare le relazioni che intercorrono tra la sfera sonora della performance teatrale, intesa come somma organizzata dei messaggi sonori che pervengono all’orecchio dello spettatore, e tutte le altre componenti dell’evento scenico: testo drammaturgico, elementi visuali, spazi e tempi della resa scenica, corporeità dell’attore. L’indagine
sarà condotta in una prospettiva comparata tra rappresentazioni teatrali tra loro distanti nel tempo e nello spazio: dal teatro classico al melodramma o all’opera lirica, dal teatro moderno a quello contemporaneo, dal teatro occidentale a quello orientale, al fine di rintracciare gli esiti diversi di dinamiche relazionali tra elemento sonoro e quello performativo, che mutano nel tempo e si
adattano a culture e ad esigenze comunicative differenti.
SPUNTI DI RIFLESSIONE
– Teatro antico e linguaggi musicali
1. Interazione scenica dell’aspetto metrico, musicale e sonoro della performance. Nella dialettica tra prosa ritmica e componente musicale, tra il messaggio veicolato dalla parola degli attori e quello affidato alla esecuzione coreutica, è possibile percepire un
cambiamento di ritmo scenico, che condiziona anche la fruizione emotiva del dramma da parte del pubblico.
2. Il ruolo e la resa scenica dei diversi strumenti musicali impiegati nelle esecuzioni corali.
l’utilizzo della vocalità degli attori nelle esecuzioni delle parti liriche corali e solistiche.
3. Le componenti sonore della messa in scena antica (lamenti, rumori, grida, esclamazioni inarticolate), deducibili da una lettura performativa del testo drammatico.
4. La pratica del riuso della musica popolare antica nelle esecuzioni coreutiche della scena.
– Musica a teatro: opera e drammi musicali
1. Le differenze performative tra una teatralità mista di recitazione e canto e il dramma integralmente musicato.
2. Le conseguenze di una progettazione disgiunta della componente testuale e della partitura musicale sull’aspetto semantico, ritmico e performativo della rappresentazione.
3. L’alternanza fra aria e recitativo nel contesto narrativo e performativo dell’opera; ruolo dell’orchestra nella narrazione drammatica.
4. La modalità esecutive: relazione tra gli aspetti attoriali e musicali nel “recitar cantando” per la definizione delle connotazioni emotive e caratteriali del personaggio.
– Tracce, esperienze e linguaggi sonori nel teatro moderno e contemporaneo
1. La funzione dell’elemento musicale nel contesto scenico: intermezzo, accompagnamento dell’azione, straniamento, narrazione.
2. Il ruolo strutturale degli elementi acustici (vocali, fonici, rumori di scena) nel contesto narrativo, performativo e relazionale dei personaggi e il loro valore semantico e/o simbolico.
3. Riproducibilità dell’elemento sonoro sulla scena, eseguito dal vivo o riprodotto mediante l’impiego di tecnologie digitali, in considerazione del differente condizionamento ricettivo da parte del pubblico.
4. Interconnessioni tra la sfera uditiva, visiva e corporea dell’atto performativo, ivi comprese le esperienze di contaminazione fra spazio, musica, voce e gesto del Nuovo Teatro musicale.
5. Sperimentalismo musicale: pastiche, riuso e adattamento dei diversi generi musicali al linguaggio del teatro.
– Musica rituale a teatro tra Oriente e Occidente
1. La relazione tra la componente musicale e la ritualità religiosa dell’atto scenico.
2. La funzione narrativa e/o evocativa dell’elemento musicale nella performatività codificata e simbolica del teatro orientale.
3. Interazione tra la componente musicale e i codici del movimento del corpo in scena.
Dottorandi, dottori di ricerca e studiosi non strutturati interessati a partecipare sono invitati a inviare, entro il 15 luglio 2018, un abstract di 300 parole e una breve nota bio-bibliografica all’indirizzo mail:
gclinguaggimusicali.univaq@gmail.com
È previsto che gli interventi abbiano una durata di 20 minuti ciascuno. Il comitato scientifico si riserva la selezione delle proposte in base alla qualità e alla pertinenza rispetto alle tematiche del convegno.
Lingue di lavoro: italiano e inglese
Non sono previsti rimborsi per i relatori.
Progetto scientifico:
Maria Arpaia (Università di Napoli “L’Orientale”)
Angela Albanese (Università di Verona, Università di Modena e Reggio Emilia)
Avrà luogo presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, il 28 giugno 2018, il Primo Meeting dell’ESCOM-Italy, la sezione italiana dell’ESCOM-European Society for the Cognitive Sciences of Music. Il Primo Meeting dell’ESCOM-Italy intende riunire i ricercatori italiani che si occupano di come la musica è percepita, rappresentata e prodotta, secondo diverse prospettive tra le quali: musicologia, informatica, intelligenza artificiale, psicologia, pedagogia musicale e neuroscienze. Tra gli obiettivi principali del Meeting vi è la condivisione di linee di ricerca tra gli studiosi italiani che lavorano sia all’estero sia in Italia e la discussione di iniziative future che potrebbero essere promosse da ESCOM-Italy ed estese all’ESCOM. È possibile inviare un abstract e/o registrarsi per la partecipazione. La scadenza per l’invio dell’abstract per una presentazione orale è il 23 maggio 2018.Per proporre un abstract e/o registrarsi al Meeting, inviare una mail con nome e cognome all’indirizzo info@escom-italy.org, scrivendo come Oggetto: REGISTRAZIONE ESCOM-ITALY 28 GIUGNO.Per informazioni: http://www.escom-italy.org/activities/Comitato Organizzativo: Anna Rita Addessi (Rappresentante ESCOM-Italy, Università di Bologna), Nicola Di Stefano (Università Campus Bio-Medico di Roma, Segretario), Marta Rizzonelli (Comunicazione ESCOM-Italy, Humboldt-Universität, Berlin). Website manager: Enrico Cupellini (Università La Sapienza, Roma), Sandra Fortuna (Conservatorio di Musica di Frosinone, Ghent University) |